THE “EATFUL” EIGHT: SICILIA DA GUSTARE IN 8 IMPERDIBILI TAPPE

Dopo l’Emilia Romagna, in cui affondo prepotentemente le mie radici, la Sicilia senza dubbio se la gioca con il Trentino come seconda regione del cuore… Mi piacque molto a 18 anni in occasione di una gita scolastica con i miei compagni del Liceo Classico (sai com’è, con tutto il bendidio culturale ereditato dai greci era inevitabile come meta) ma il vero colpo di fulmine l’ho avuto pochi anni fa quando, durante un viaggio di lavoro, visitai Ortigia. Il ricordo è ancora molto vivido: una soleggiata e ventosa giornata di marzo, un cielo da cartolina, lo splendido baccano del mercato del pesce, l’odore, i colori e per finire gli incredibili sapori di un tagliere di salumi e formaggi tipici al Caseificio Borderi

Quel giorno la Sicilia mi è entrata dentro e da quel momento è ancora lì e ci resterà per sempre.  

Oggi sono qui a dedicarle uno spazio speciale perché quest’estate il matrimonio in pieno Agosto di una cara collega è stato il pretesto per organizzare un tour di tutto rispetto che in 14 giorni ha permesso a me e a Marcello, fido compagno d’avventure, di percorrere la regione in lungo e in largo potendone ammirare un buon 70% (per il restante 30% ci sarà sicuramente una prossima volta).

Da Catania a San Vito lo Capo percorrendo con l’auto est, sud e ovest ne abbiamo viste delle belle e… DELLE BUONE!

Da foodblogger che si rispetti non potevo esimermi dal raccontarvi il lato più godereccio della mia vacanza in una selezione di 8 tappe imperdibili per chiunque voglia scoprire e vedere valorizzate le eccellenti materie prime che la Sicilia regala: dal pistacchio di Bronte alle mandorle di Noto, dal pomodoro di Pachino al gambero rosso di Mazara e molti moltissimi altri…

P.S. Ci ho tenuto a inserire per ogni prodotto IGP, DOP o PRESIDIO SLOW FOOD citato un link a una pagina informativa per chi fosse curioso di saperne di più.


ME CUMPARI TURIDDU (Catania)

Tra mille mila ristorantini e trattorie di Catania, dopo alcune esperienze non proprio entusiasmanti dei giorni precedenti, abbiamo scelto questo locale suggerito dalla guida Michelin. E ne siamo rimasti affascinati, io in particolare perché dalla location ai piatti tutto rispecchiava molto la filosofia “mysoulkitchen”: sedie, tavoli, lampadari antichi, pavimento in legno, un menù che è un omaggio ai grandi prodotti siciliani (molti dei quali Presidi Slow Food), piatti semplici, genuini e gustosissimi. Un posto in cui ho respirato e assaggiato casa e amore per la buona cucina. Dopo un gustoso piatto di caserecce di pasta fresca con pesto di pistacchio di Bronte, mandorle di Noto, Ragusano DOP e scorzetta di limone Interdonato ho scelto come secondo la triglia in crosta di sesamo su vellulata di cavolo trunzu di Aci (in foto). Tutto davvero eccezionale con ottimo rapporto qualità prezzo.

I RIZZARI (Brucoli, Siracusa)

Il giorno del matrimonio, prima di dirigerci nella splendida location dell’evento ad Augusta, su consiglio della sposa abbiamo fatto tappa a Brucoli, delizioso borgo marinaro e ci siamo fatti un pranzo vista mare in questa deliziosa trattoria dove abbiamo mangiato i due primi piatti probabilmente migliori di tutto il viaggio (non che gli altri citati nelle altre tappe qui presenti siano da meno ma questi davvero avevano una marcia in più): per me uno spaghetto con le sarde “a regola d’arte” (in foto) e per Marcello spaccatelle al ragù di triglia. Entrambi strepitosi… Unico neo: prezzi decisamente altini, per due piatti di pasta, una bottiglia d’acqua e un caffé abbiamo speso 42 euro… Ad ogni modo siamo rimasti talmente soddisfatti che su questo abbiamo chiuso un occhio.

CAFFÈ SICILIA (Noto, Siracusa)

Assolutamente un MUST per chiunque passi per Noto. Lo storico caffé Sicilia di Corrado Assenza,a cui è stata dedicata anche una puntata di Chef’s Table (Season 4) rende egregiamente omaggio alla pasticceria tradizionale siciliana e senza alcun dubbio è qui che ho assaggiato la granita più buona della mia vita ( e di granite buone, siciliane, ne ho mangiate, credetemi!). Abbiamo scelto la degustazione di 3 diversi gusti (albicocca, gelsi e mandorla) ovviamente accompagnando con la tipica brioche col tuppo, anche questa da 10 e lode.

ANTICA OSTERIA U SULICCE’NTI (Rosolini, Siracusa)

Se il massimo dei voti normalmente è di 5 stelle, beh, per questo posto ce ne vorrebbero almeno 6. Tra le 8 tappe qui presenti questa è forse quella che più ci ha conquistati, per la location molto intima, originale, il servizio impeccabile e attento e piatti semplici ma preparati con una cura speciale con ogni singolo sapore esaltato al massimo. Segnalato dalla guida Osterie d’Italia 2018 edita da Slow Food, questo posticino si trova fuori dalle rotte turistiche, a Rosolini, paesino dell’entroterra senza un grande “appeal” ma dove alla fine abbiamo trascorso una delle serate più piacevoli del nostro soggiorno. Dopo un antipasto a base di caponata classica e caponata di frutta (da volar via!) abbiamo assaporato rispettivamente ravioli di farina di carrube ripieni di ricotta con salsa al pistacchio e melograno (in foto) e gnocchi con ragù di sarde. Considerando la qualità del cibo e il fatto che abbiamo accompagnato con 3 calici di vino e ci abbiamo aggiunto due dolci, il conto di 55 euro totali è stata la ciliegina sulla torta. Davvero imbattibile il rapporto qualità prezzo.

RISTORANTE ANDREA (Palazzolo Acreide, Siracusa)

Dopo la piacevolissima esperienza di Rosolini abbiamo scelto questo ristorante continuando ad assecondare le segnalazioni della guida Slow Food. Anche in questo caso ne siamo usciti più che soddisfatti sia per qualità e raffinatezza di quanto mangiato, sia per i prezzi decisamente buoni. Dopo due buonissimi primi, caserecce alla Norma rivisitata (in foto) e risotto con trota e liquirizia, abbiamo preso due secondi di carne (maialino nero in crosta di pistacchio e filetto di vitello con salsa alle erbe e frutta saltata) davvero eccellenti per gusto e presentazione così come il piatto di formaggi che ci siamo concessi per chiudere il pasto al posto del dolce. Servizio impeccabile e location elegante.

DÉJÀ VU (Avola, Siracusa)

Di questo locale, oltre alla qualità e freschezza delle materie prime, abbiamo apprezzato molto la location in un cortiletto annesso molto intimo e ben arredato e il personale, giovane e preparato. Marcello si è fatto un piatto di gamberi rossi crudi con burrata e frutta fresca mentre io questo primo piatto che vedete in foto e che sicuramente merita un bel 10: busiate trapanesi con ragù di pesce, crema di zucchine e bottarga.

LA BOTTEGA DEL PORTO (Sciacca, Agrigento)

In quella meraviglia di città che è Sciacca, dove fare tappa era d’obbligo anche solo per i negozietti di ceramiche, ci siamo imbattuti in questo piccolo posticino sul porto. Alla semplicità della location si affianca un menù ristretto ma molto molto curato, per ingredienti e presentazione. Lo si capisce dal piatto che vedete nella foto, crudità di crostacei con zucchine croccanti, salvia, guacamole, lime e pomodorini… Un tripudio di colori e un’esplosione di sapore, a quanto detto da Marcello perché purtroppo io essendo incinta non ho potuto gustare una tale prelibatezza ma ho rimediato comunque con un buon piatto di tagliolini al ragù di triglia, delicate e dal gusto fresco grazie alla scorzetta del lime.

CI VULIA U QUARANT8 (Marsala, Trapani)

Dopo un giretto nel centro di Marsala, facendoci guidare da tante ottime recensioni siamo finiti in questa taverna tipica dove consiglierei senza alcun dubbio di trascorrere una serata anche solo per assaggiare il cous cous, specialità di Trapani e provincia. Abbiamo potuto anche fare il confronto con lo stesso piatto assaggiato in altri ristoranti i giorni precedenti ma non c’è storia, questo vince. Così come vince l’estrema cordialità e professionalità del personale che ci ha coccolati e consigliati sia per il cibo che per la scelta del vino. E non potevamo concludere la serata se non con un ottimo Marsala accompagnato ad un tortino di cioccolato fondente dal cuore morbido.


 

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