“ETERNAL SUNSHINE OF THE SPOTLESS MIND”. POLLO ALL’ORIENTALE

Oggi è San Valentino. Ho scelto volutamente questo giorno per inaugurare la mia nuova rubrica “cineculinaria” Ciak si mangia! perché il piatto che vi propongo oggi è ispirato a uno dei miei film preferiti nonché, a mio parere, uno dei lungometraggi a tema amoroso più belli della storia del cinema, firmato da due geni della regia e della sceneggiatura come Michel Gondry e Charlie Kaufman. Sto ovviamente parlando di “ETERNAL SUNSHINE OF THE SPOTLESS MIND”, che in italiano ha subito la storpiatura “da denuncia” SE MI LASCI TI CANCELLO, ahimè ben lungi dal cogliere il significato e la connessione con la trama del titolo originale, un verso del poema “Eloise to Abelard” di Alexander Pope (1717).

“How happy is the blameless vestal’s lot! The world forgetting, by the world forgot. Eternal sunshine of the spotless mind! Each pray’r accepted, and each wish resign’d”.

“Com’è felice il destino dell’incolpevole vestale! Dimentica del mondo, dal mondo dimenticata. Infinita letizia della mente candida! Accettata ogni preghiera e rinunciato a ogni desiderio”.

La storia tra Joel, timido e introverso, e Clementine, estrosa e carismatica, così come la vicenda di Abelardo ed Eloisa, è quella di un grande amore che, a causa di difficoltà e ostacoli, degenera e crolla. Di fronte alle conseguenze negative di una rottura, dimenticare l’altro diventa la soluzione più comoda per evitare sofferenze e proseguire con leggerezza, “a mente candida”. Grazie ai medici della clinica “LACUNA” i due protagonisti hanno la possibilità di cancellare completamente la memoria l’uno dell’altro, di resettare l’altra persona dalla propria vita. Terminato il processo, sconosciuti e ignari del loro passato si reincontrano, si innamorano e iniziano una nuova relazione come se niente fosse. Fino a quando, ascoltando le registrazioni del Lacuna effettuate in fase di cancellazione della memoria, Joel e Clementine sono messi di fronte ai difetti reciproci, alle dure critiche l’uno sull’altra, a quegli elementi che non permettonio loro di instaurare una relazione sana e costruttiva. Ora sanno la verità, sanno perché si sono lasciati ma, nonostante tutto, decidono di ignorare quei “campanelli d’allarme” senza interrogarsi troppo e proseguono la relazione pur sapendo che potrebbe fallire di nuovo. Sul finale, la corsa spensierata sulla spiaggia di Montauk, la stessa dove si erano incontrati la prima volta, ha solo l’apparenza di un lieto fine, lasciando intendere che i due, non essendosi presi il tempo necessario per affrontare sé stessi e riflettere sul loro passato, molto presto si ritroveranno esattamente al punto di partenza.

Attraverso una trama piuttosto intricata e una vicenda decisamente stravagante, Gondry invita lo spettatore a una riflessione sull’amore e, più in generale, sulla relazione di coppia. A meditare sull’importanza di saper affrontare le emozioni derivanti da una rottura e sul passaggio dall’innamoramento e dall’idealizzazione dell’altro a una fase più matura, in cui la relazione può crescere solo se si prende coscienza dell’altro e della complessità di un rapporto a due. In tutto questo la memoria gioca un ruolo fondamentale: ripercorrere il passato, guardare in faccia eventuali mancanze ed errori è l’unico modo per migliorarsi e vivere in maniera costruttiva le esperienze future.

Un film dal sapore dolce-amaro, divertente e malinconico allo stesso tempo, semplicemente unico. È molto difficile legarlo a uno specifico genere cinematografico; spesso mi è capitato di trovarlo classificato come “commedia romantica” ma credo sia riduttivo e superficiale definirlo così. Ma in fondo… perché definirlo? L’unica cosa che conta è guardarlo e riguardarlo, riguardarlo e ancora riguardarlo perché ogni volta regala qualcosa in più…

Dopo questa doverosa introduzione veniamo a noi e al tema della rubrica, il cibo nel cinema. Joel e Clementine hanno un cibo in particolare che amano condividere ed è il pollo. Pollo al primo incontro sulla spiaggia di Montauk, e pollo all’orientale al ristorante. Io ho scelto di proporvi una mia versione del pollo all’orientale, veloce e semplice da realizzare, che, prima col profumo poi col gusto, vi conquisterà.

BOCCONCINI DI POLLO AL LATTE DI COCCO E ZENZERO CON ANANAS, PORRO E SALSA DI SOIA

INGREDIENTI

  • 1 petto di pollo (400 g)
  • 300 ml di latte di cocco
  • 1 porro
  • 3 fette di ananas fresco
  • 2 spicchi d’aglio
  • 1 piccola radice di zenzero fresco
  • 3 cucchiai di fecola
  • 1 cucchiaio di salsa di soia
  • sale q.b.
  • olio evo

PROCEDIMENTO

Per cominciare tagliate il pollo a pezzettini e infarinateli bene con la fecola di patate.

In una padella capiente aggiungete due cucchiai di olio e soffriggete per 5 minuti i due spicchi d’aglio e lo zenzero grattugiato (o, se preferite, tagliato a fettine sottili). Unite il latte di cocco e portate a ebollizione. Rimuovete l’aglio e aggiungete i bocconcini di pollo. Proseguite la cottura per circa 20 minuti finché la salsa non si sarà ridotta.

Affettate il porro e rosolatelo in padella con un filo d’olio. Dopo qualche minuto aggiungete anche l’ananas tagliato a pezzetti, un cucchiaio di salsa di soia, e proseguite la cottura per altri 5 minuti.

Unite porro e ananas al pollo e accompagnate con del riso basmati lessato.

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